intro
Buongiorno mondo! Dopo un periodo di silenzio stampa (anche io ho una vita e
volevo festeggiare ferragosto), sono tornato a intasare la vostra cache di
chrome :)
Oggi parliamo di un argomento abbastanza strano: cestini e cassonetti smart.
Ebbene sì, dopo il tremendo temporale che ha distrutto Carrara, ci sono un bel
po’ di rifiuti da buttare, ma dove?
un po’ di perbuonismo
Carrara ha introdotto da qualche mese questi strani cassonetti, che
apparentemente sono chiusi, senza maniglie tantomeno leve d’apertura. Quindi
come possiamo usarli?
Io non lo so, sto a Codena ed abbiamo ancora quelli vecchi, parlando però con
molti abitanti locali mi sono fatto un’idea riguardo al loro funzionamento.
Il comune di Carrara ha avviato questa nuova campagna di “ammodernamento” dei
cassonetti sia per incentivare gli abitanti a fare la raccolta differenziata
(bravi, karma +10punti) sia per regolarizzare le tasse sulla pattumiera (a
quanto ho scoperto, ai carraresi non piace pagarle)
Ammetto che mi è sembrata una mossa prevedibile, così tanto prevedibile che io
ed una mia amica l’avevamo gia progettata due mesi fa…. vi ricordate
l’articolo
5★ Propaganda
ecco, pensavamo ad una cosa di questo tipo per incentivare le persone a
rispettare il pianeta. Che il comune di Carrara legga i miei articoli?
Non so, però mi prendo comunque i meriti :)
Un po’ di dubbi
Allora allora allora, qui mi sale il complottismo “alla nicheo”; infatti per
aprire i cestini si usa una tessera NFC, e dei sacchetti con un’identificativo.
Questo mi fa pensare che la tessera contenga un codice d’apertura che permette
al cassonetto di aprirsi ma lascia molti interrogativi:
-
Come funziona l’apertuta dei cassonetti?
-
Che dati contiene questa tessera?
-
La mia privacy viene tutelata?
-
Come mai nessuno ne parla?
Ragioniamo per punti.
Il funzionamento
Come ho detto prima, v’è questa fantomatica tessera che viene rilevata da un
sensore e permette così di avere accesso al cassonetto, ma qualcosa non torna:
il piccolo segnale magnetico di una tessera non può azionare un motore o un
pistone che apra il cassonetto. Analizzando i cassonetti non ho trovato
colllegamenti alla rete elettrica, tantomeno sistemi di ricarica ad energia
solare (basti pensare che questi cassonetti si trovano anche nel bel mezzo di
palazzine, ove il sole non batte neanche a pagarlo). L’unica soluzione sensata è
che abbiano una batteria interna che permetta il la rilevamento della tessera e
sblocchi il gancio che tiene chiuso il cassonetto.
Ma questo è un grosso difetto a mio avviso: l’avere una batteria interna
richiede che vengano ricaricati, ma come sapere il momento giusto per farlo?
Ricaricarli ogni notte o durante i turni di traferimento dei rifiuti sui camion
compattatori mi sembra uno spreco di energie, perchè non credo che i suddetti
camion siano attrezzati con degli spinotti per ricaricare le batterie ahahaha.
Anche il gestire una nuova flotta di “camioncini powerbank” mi sembra uno spreco
di risorse non indifferente.
Non avrebbe senso fare tutto sto perbuonismo con la raccolta differenziata se
poi mandiamo i camion a benzina a ricaricare le batterie dei cestini tramite
energia prodotta da centrali a carbone…
CuSO, green economy 1-0.
La tessera
Parlando ora della tessera NFC, ci sono un po’ di punti da chiarire.
Questa tessera serve solo come “chiave”? O contiene anche informazioni
personali? Viene schermata per evitarne la copiatura?
Ragioniamoci insieme:
Ipotizzando che serva solo come chiave d’apertura si perderebbe l’obbiettivo
economico di questa campagna di ammodernamento: tracciare l’utilizzo dei
cassonetti da parte dei cittadini per poi sanzionare i comportamenti scorretti e
regolarizzare le imposte.
Certo, tracciare le persone si può fare tramite i sacchi numerati citati in
precedenza… ma se io decidessi di inserire una bottiglia di plastica, senza
sacchetto, in un contenitore del vetro?
La conseguenza sarebbe solo l’aver contaminato un intero cassonetto rendendo
impossibile la raccolta differenziata (caso estremo ma plausibile). Come farebbe
il comune a rendersi conto di ciò e sanzionare il colpevole?
Basterebbe vedere chi ha aperto il cassonetto e vedere chi ha usato o meno il
sacchetto con identificativo, trovando poi chi ha peccato in questa seconda
selezione.
Per eseguire questo controllo ci serve sapere chi ha usufruito del cassonetto,
come saperlo? Basta inserire un identificativo nella tessera, creare un database
con identificativo connesso ad una persona, far sì che il cassonetto controlli
la presenza dell’identificativo nel suddetto database, infine aprire il
meccanismo.
Qui arrivano altri dubbi: l’aggiornamento costante del database, il collegamento
tra cassonetto e lo stesso e la sicurezza della tessera NFC.
Se vi fosse un qualche tipo di collegamento wireless tra i cassonetti ed un
server contenente il database bisognerebbe constatarne la sicurezza onde evitare
data-leak e furti di identità (che potrebbero essere sfruttati per evadere il
sistema di tracciamento utilizzando identificativi di altre persone).
Per quanto riguarda la sicurezza della tessera ho qualche incertezza: i chip NFC
sono leggibili anche da un telefono di bassa lega del 2014, quindi non penso sia
troppo difficile clonare una di queste tessere (appena metterò mano su una di
esse controllerò le mie ipotesi), quindi i furti di identità antecedentemente
previsti potrebbero essere all’ordine del giorno.
La tutela della privacy
Credevate davvero di avere anche un briciolo di privacy? Vi ho appena spiegato
che anche un bimbo con l’app “NFC tools” (di cui vi ho parlato in
NFC e Domotica) potrebbe rubarvi l’identità e farvi
prender multe per errato uso dei cassonetti ed intralcio alla raccolta
differenziata.
CuSO, cybersecurity 1-0
Ma sapete quale sia la cosa più divertente di tutto questo discorso?
No?
Dai provate ad indovinare.
Esatto! Non ci sono informazioni utili da nessuna parte! Ho controllato il sito
del comune e dei giornali locali, si parla solo di multe ma non si fa il minimo
riferimento a privacy, funzionamento, risorse utilizzate o altre informazioni
utili riguardo a questi cassonetti. Si parla solo di multe ma non come vengono
riscontrati gli atteggiamenti da sanzionare, sembra che vengano date “per
magia”, questa cosa non mi piace per niente.
Ah, poi c’è un bel link sul sito del comune che ti spiega come richiedere
tessera e sacchetti numerati :)
Come se ti invitassero ad essere tracciato fino al midollo, che bello, non
vedevo l’ora :)
Conclusioni
Cercherò risposte ai miei dubbi, pensavo di scrivere una mail al comune per
avere delucidazioni su tutta la gestione del progetto; francamente penso ci
siano grandi buchi e problematiche (come quelle che vi ho illustrato prima),
spero dunque che vengano saziati dalle risposte del comune.