intro
Visto
l’articolo polemico di mercoledì
oggi parliamo di guerra, un altro cancro inevitabile della società umana, per
farlo, vi propongo questa poesia che dovetti scrivere per un compito di
italiano.
Contesto storico culturale
Come credo sappiate, a circa 800km da qui c’è una guerra in corso. Come molte
altre, a seguito dei primi conflitti armati, la mia scuola ha deciso di fare
informazione e riempirci di compiti di “educazione civica” riguardo alla guerra.
Uno di questi era appunto lo scrivere un elaborato generico esponendo la nostra
concezione di guerra.
Questo elaborato poteva essere: una poesia, un testo argomentativo, una lettera
o un dialogo.
Quel giorno dovevo essere particolarmente ispirato da Calliope dato che scelsi
di scrivere una poesia… Beh in fondo nemmeno così tanto, visto che è composta
da 2 versi con una varietà di 4 parole (io ed il monolinguismo di Petrarca
andiamo a braccetto)
Ecco a voi la mia grande creazione:
guerra non è pace
pace è guerra
Ma cosa significa?
Dai ora che vi ho confuso abbastanza le idee vi lascio qui sotto la parafrasi
della poesia che consegnsai alla prof insieme a queste 2 righe.
Parafrasi
La guerra è il manifestarsi dello scontro interiore che ogni essere umano porta
dentro di sé, siamo educati ad una morale che implica prosperità e mutuo
benessere; purtroppo il bell’ideale deve continuamente scontrarsi con il
desiderio di possesso dell’uomo.
Ognuno di noi vuole sempre di più, siamo degli esseri insaziabili, quando l’Europa smise di soddisfare il
nostro desiderio d’ambizione, passammo all’Africa, poi nemmeno quella ci
bastò e navigammo verso il nuovo mondo, dall’America sentendoci aquile superammo
le sfere celesti arrivando alla luna, dal satellite poniamo i nostri occhi sul
rosso, dal pianeta della guerra alle altre galassie.
Vogliamo sempre di più, la nostra innata curiosità si tramuta in egoismo e possessivitá estrema verso mondi
che non ci appartengono e che tentiamo invano di immaginare.
Noi “scusiamo” la
guerra poiché essa termina sempre con una “pace-tregua”, durante la quale i
conflitti terminano.
Ma cos’è la pace? La pace non é altro che un’illusione, noi
abbiamo definito con questo nome l’azione collettiva di resistere ai nostri
istinti primordiali e di “accontentarci”, ma come ben sappiamo ed abbiamo
dimostrato per millenni, non tutti ci riescono… È la pace pertanto a scatenare
la guerra, non la guerra a portare alla pace, questo finto equilibrio morale in
cui tutti sono scontenti, e nessuno si sente in diritto di lamentarsi poiché
chiunque “ha qualcosa in meno”, perciò ci fermiamo e “teniamo a bada” i nostri
istinti.
Ma cosa succede rimanendo sempre insieme? Beh, è lapalissiano che
l’essere umano interagisca con i suoi simili ed ovviamente espliciti il suo
malcontento in cerca di compassione. Da qui il malcontento di un singolo può
tramutarsi in “malcontento di coppia”, in seguito codeste persone potranno
ampliare la cerchia fino ad arrivare a 4 individui malcontenti, da 4 ad 8, da 8
a 16, da 16 a 32 e così via… (questo ovviamente ipotizzando che ogni persona ne
convinca solo una alla volta)
Arriviamo dunque ad un malcontento collettivo,
esso può sfociare in manifestazioni popolari, atti vandalici organizzati o
addirittura rivolta alle istituzioni locali. Purtroppo a causa della potenza
dell’infosfera la rapidità con cui la “malattia del malcontento” si trasmette é
inimmaginabile, ciò comporta che non vi possa essere una risposta repentina a
quest’infezione mentale ma una “soluzione tamponante” una volta che il dado sarà
tratto e la pace sarà oramai guerra.
Conclusioni
Ora che abbiamo fatto i depressini della GEN-z posso finalmente salutarvi e promettervi che la prossiam settimana torneranno articoli un po’ più vivaci e meno polemici :)