Lo sharpy

quando "portatili" lo erano davvero



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Buuuuuuon pubblicazione amici lettori, oggi ho deciso di fingermi un Alberto Angela dell’elettronica e presentarvi un reperto archeologico ritrovato a seguito di lunghi scavi nella terra sperduta di Inatreblandia, una terra che si estende nella cantina di mio nonno, un paesaggio ricolmo di scatoloni imballati pieni di cimeli inerenti al suo passato da programmatore.

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il prodotto

Il nostro sguardo si posa dunque su questo reperto fossile degli anni 90, voi vi chiederete dunque a cosa servisse, bene, sono qui per mostrarvelo, ma prima, diamogli un nome.

Il suo “nome” dovrebbe essere:SHARP iq-8300m ma sono certo che se continuassi a chiamarlo così sbaglierei sicuramente a scriverlo e mi ci vorrebbero giorni per sistemare il testo di questo articolo, quindi lo chiameremo più semplicemente “SHARPY”, vi piace?

Tanto anche se non vi piacesse ve lo dovreste far andar bene perché qui siamo in una dittatura e comando io. :)

lo SHARPY

Lo SHARPY era un “electronic-organizer”, un computer portatile molto semplice con l’unica funzione di aiutarvi a “organizzare” la vostra giornata, ma in che modo? Diamo pertanto uno sguardo generale alla struttura del prodotto in modo tale da capire cos’avessero in mente quelli della SHARP quando ingegnerizzarono codesto pezzo di plastica e silicio.

design ed UX

Allora, allora, alllooooorra, premetto di non essere un designer…. però concorderete con me che la chiarezza e la facilità d’uso non siano il suo forte.

Il layout della tastiera è una sorta di 60% ridimensionato e riorganizzato per farci stare tutti i tasti in questi pochi cmq. Questa rivisitazione rende tutto più complicato poiché i tasti funzione sono “sovrapposti” ai tasti normali e vanno “attivati” con il tasto shift+tasto; ma quale shift?

I vari gamer che stanno leggendo potrebbero pensare si tratti del “maiuscolo” posizionato accanto alla lettera z… beh non è così, questo sistema è lo stesso che si trova in molte calcolatrici scientifiche, infatti il tasto “shift” da premere è quello in alto a destra, colorato di azzurro; come del resto anche le funzioni che vengono attivate dallo stesso, noterete come sulla riga “qwerty” vi siano una serie di parole azzurre stampate appena sopra il tasto, bene quelle sono tutte funzioni attivabili con la combinatione shift+tasto di cui parlavamo prima.

Non posso dire la stessa cosa dei simboli, in cui v’è maggior confusione. Noterete di ceto come alcuni di essi siano colorati di azzurro, come la ~ o gli accenti per le lettere, loro infatti vengono attivati esattamente come detto prima, shift+tasto; d’altro canto, simboli come quelli che da sempre troviamo nella riga dei numeri vengono attivati con il tasto “shift” accanto alla z, come in ogni altra tastiera.

Gli altri tasti credo riusciatre a riconoscerli, sono gli stessi che si trovano in una qualunque tastiera e servono per modificare i dati in memoria, “ins” sta per insert, “del” elimina tutto quello che vediamo a schermo ed “enter” salva il file.

L’utilizzo dei vari tasti di scorrimento lo approfondiremo in un articolo apposito dedicato al software

Rimaniamo sul discorso “ergonomia” e parliamo dello SHARPY in generale, per agevolare il tutto darò un voto da 1 a 5 alle seguenti categorie:

  • Materiali
  • Decorazioni
  • Intuitività
  • Funzionalità

Materiali

Materiali TOPPPPP; plastiche di altissima qualità, si sente proprio durante l’utilizzo che quel cigolio continuo delle cerniere è stato studiato appositamente per ricordare agli utenti le scene dei film horror di bassa lega in cui i protagonisti sono soli in una vecchia casa ed il pavimento cigola come non mai.

Dai la smetto con ste calunnie inutili, ha i suoi anni, più precisamente il 25/05 ne compierà 30 (infatti il suo lancio dovrebbe essere datato 25/05/1992), quindi è comprensibile che ormai i meccanismi delle cerniere abbiano questi “piccoli difetti”.

A parte le cerniere però è tutto in condizioni perfette, i tasti vanno senza delay, non sballonzolano (a contrario delle tastiere dei computer della mia scuola), lo schermo non ha difetti, anzi, vi dirò che ha un angolo di visione maggiore dei portatili di fascia media e si vede da dio anche in controluce. Ora una cosa che vi sorprenderà: le “casse” funzionano; sì, aveva dei piccolissimi altoparlanti 8-bit per riprodurre i suoni di sistema e le sveglie…. Ma di queste magnifiche funzionalità parlerò, come già detto, in un articolo dedicato.

Considerato quanto detto finora ai materiali darei un 4/5.

Decorazioni

Abbiamo parlato dei materiali, della qualità costruttiva, e di mille altre stupidaggini, ma cos’è più importante dell’apparenza? Nulla, non mentite a voi stessi ;)

Immaginatevi un qualsiasi prodotto elettronico degli anni 90, fine.

Vi giuro, è lo stereotipo perfetto per descrivere i prodotti di quei tempi, 2423423 font diversi per le varie funzioni, scritte oro su nero per impreziosire il tutto, scritte in corsivo illeggibili per dare un non so che di “umano” ad un pezzo di silicio in modo tale da far avvicinare anche i meno avvezzi ai propri prodotti.

Questo non significa che le decorazioni siano brutte… però non sono proprio quelle a cui siamo abituati oggi….sarò gentile diamogli 3/5

intuitività

Beh ormai le cose qui si sono un po’ sovrapposte… perdonatemi, è la prima volta che scrivo una recensione…sono ancora un principiante.

Ma chissene frega tanto scrivo quel che mi pare :)

Personalmente credo che l’intuitività sia una caratteristica essenziale di qualsiasi prodotto, un esempio: una sedia deve comunicare di esserlo, deve essere intuitiva e farti capire che se ti siedi non rischi di cadere all’indietro, battere la testa e svegliarti freddo…

Nel caso dello SHARPY, ammetto che l’intuitività non sia proprio il suo punto di forza, ma se la gioca. Come già detto non è la cosa più semplice da utilizzare o da configurare (ma mi sfogherò bene sul software un altro pubblicazione, che sennò la SHARP mi querela istant) però dai, col fatto di aver scritto QUALSIASI SANTISSIMA FUNZIONE DEI TASTI subito sopra di essi possiamo dire che si sono “salvati”, cioè dai è intuitivo che un tasto con scritto ON accenda il dispositivo, no?

Intuitività 2/5, non farò passi indietro.

funzionalità

Ecco, qui devo dargli vittoria a pieni voti, ha 3 porte di espansione che servivano a scaricare i dati sul proprio “computer principale” o connetterlo alla “rete” (per come possiamo definire un sistema “intranet” di computer) per usarlo come un terminale, no non sto scherzando, ma il suo scopo principale era il fare da organizer in cui buttare dentro tutti i propri appuntamenti della settimana, segnarsi qualche appunto sulle note e mille altre funzioni che non hanno senso di esistere ma che sono semplicemente geniali.

Volete qualche esempio???

Beh sappiate che c’è la funzione “anniversari” ed è divisa dal calendario, è proprio un tasto dedicato che apre una pagina in cui segnare: nome, cognome, pubblicazione e regalo che si pensava di fare; nel 92 erano già nel 3000. Ah un’altra funzione molto figa ma altrettanto inutile è la “business card”; letteralmente potevate digitalizzare un vostro biglietto da visita… non ne trovo un’utilità se non in casi estremi… immaginate di essere sulla vostra scrivania d’ufficio con sto coso appoggiato in un angolo che mostra tutti i vostri riferimenti a chi entra per una riunione… boh carino ma inutile, come il mio sito! ahahahahha

Dai concordiamo tutti su un 5/5 per funzionalità.

conclusioni

Con un punteggio medio di 3,5 lo SHARPY di sicuro è un bel reperto d’elettronica che merita un posto sulla mensola sopra al monitor, come fosse un piccolo trofeo, ah alla fine non vi ho detto quanto sia grande…. beh per darvi un paragone, da aperto a 180° diventa un rettangolo 17x19 cm… ci rendiamo conto che è più stretto di un iPad Air di ultima generazione? E la bAtTeRiA dUrA 20 vOlTe TaNtO!1!!1!1!!!!1

Mi sembra ovvio, lo SHARPY con 5 batterie da orologio va avanti un mese di uso continuo, ma il massimo che deve fare è stampare a schermo un dizionario di liste, quindi evitiamo questi paragoni.

Concludendo per davvero, lo SHAPRY lo approvo, ha passato il vibe-check, se fossi negli anni 90 probabilmente lo utilizzerei ogni pubblicazione….. o forse l’ho già fatto…ma questa sarà un’altra storia…