Airtag

come ha girato l'italia



Intro

Incredibile, la seconda storia con il nuovo sito, no raga sono stra gasatoooooo. Son proprio contento di ciò che ho realizzato e non vedo l’ora che anche l’art gallery sia bella piena di disegni e modelli 3D.

Comunque questo non c’entra nulla con la storia che ho da raccontarvi oggi.

Contesto storico

Questa è la maxi storia di come la mia vita sia cambiata capovolt… Nooo basta, basta, è una canzone morta, lasciamola nella bara. Dicevamo :) Dovete sapere che da settembre scorso, date le condizioni della mia relazione amorosa, sono solito frequentare la linea Milano centrale - Roma termini. Ciò comporta, ovviamente, l’andare in stazione a spacc… mi dissocio, amici della polizia postale sto scherzando, si chiama ironia, la burla, il ridere, la comicità… Dicevo, sono solito andare in stazione, ma cosa sarà mai successo?

Ma tutto questo che c’entra?

Questa sarà la domanda che vi starete ponendo: come mai parla di stazioni se l’articolo si basa sul suo AirTag? Ottima domanda, ma non risponderò, almeno non in questo paragrafo.

In questo sì :) Se mi aveste fatto finire, avrei spiegato il tutto, ora non mi va più, ecco. < inserire foto di pingu arrabbiato >

Ora ve lo spiego

Allora, torniamo alle stazioni. Un pubblicazione, dato l’arrivo della mia consorte, mi recai nella stazione della mia brutterrima Arcore per andare a Milano ad aspettarla in stazione centrale. Entrai, chiesi un biglietto, pagai, uscii. Dopo l’arrivo della mia consorte a Milano centrale, ci dirigemmo all’apposita macchinetta per la stampa dei biglietti; da bravo galantuomo offrii io quei 3€ per il biglietto mi1-mi5 (poi dai, lei già aveva pagato 3973617386,23€ per il biglietto Roma Milano) mi accinsi a sfilare dal mio portafogli i 3€, pagai, la macchinetta stampò i biglietti in un lasso di tempo paragonabile a quello che ho impiegato io a rifare il sito. Prendemmo i biglietti e tornammo, mediante l’apposito treno, a casa del sottoscritto. Una volta a casa però, mi accorsi della mancanza di un oggetto.

Il mio AirTag era scomparso.

Incredibile ma vero, l’AirTag che tenevo nel portafogli era stato smarrito. L’oggetto acquistato proprio per evitare lo smarrimento del mio portafogli era stato perduto. Molto ironica come cosa.

Ed ora? Che fare?

Dov’è?

Mi sono subito fiondato nell’app per localizzare il mio AirTag, esso compariva ad Arcore, in una casa neanche troppo lontana dal centro. Pensai sarebbe stata una buona idea andare sotto casa di sta gente e richiedere il mio dischetto bianco. Poi però, inebriato dalla presenza femminile, me ne dimenticai :)

un pochino lontanuccio

Quando la mia ragazza partì, mi ricordai dell’AirTag, lo localizzai ed indovinate un po’?

Sì, era a Verona.

Che fare?

Nulla, aspettavo che qualcuno lo scansionasse e, trovando il mio numero di telefono, mi contattasse per ridarmelo.

Incredibilmente un’anima pia ( la stessa anima che portò l’AirTag a Verona, bastardella) mi contattò dicendo “guardi, ho ritrovato il suo AirTag, vorrei restituirglielo”

Grazie, ma stai a Verona, dio viaggiatore.

Com’è finita?

La giovine veronese affermò che sarebbe tornata nella mia città per le vacanze di natale e che avrebbe lasciato il mio AirTag in stazione.

Ovviamente ella non arrivò per le vacanze di natale ma quasi per l’epifania, facendomi impanicare perché non potevo scriverle e chiederle informazioni, non mi sembrava professionale, tantomeno educato.

Quindi aspettai con ansia un messaggio del tipo “l’ho dato alla barista” per buona parte delle vacanze.

in stazione

Una volta ricevuto il fatidico messaggio mi diressi in stazione. Arrivai al bar e dissi: “Buonpubblicazione, mi chiamo < nome-cognome >, dovrebbe essere arrivato qualcosa per me.”

La barista mi guardò come gli sbirri guardano i ragazzi “un po’ troppo abbronzati” davanti alla stazione.

Ripetei più lentamente, lei comprese che si trattava della bustina che teneva sul bancone (questa frase suona davvero malissimo), ripresi il mio AirTag, uscii, scrissi alla tipa veronese e la ringraziai.

Mi ha lasciato il visualizzato :/